Peekaboo ti supporta per il Crowdfunding
C’è stato un tempo in cui per far partire un’idea serviva bussare alle porte giuste, farsi ascoltare da soggetti poco inclini al rischio o convincere qualche investitore illuminato in una sala riunioni in giacca e cravatta. Ma oggi, quel tempo non è più l’unica strada, ce ne sono altre.
Anche in Italia, negli anni, il crowdfunding sta cambiando in maniera importante il modo in cui, soprattutto le startup, raccolgono capitali, testano il proprio mercato e costruiscono una community di sostenitori autentici.
Il nostro Paese non è stato il più veloce (ma neanche il più lento) a salire sul treno dell’innovazione. Eppure nel 2013 l’Italia ha fatto una scelta audace: è stato il primo Paese in Europa a regolamentare l’equity crowdfunding. Una mossa lungimirante, anche se inizialmente accolta con un misto di scetticismo e prudenza. Poi, piano piano, qualcosa è cambiato.
Startup visionarie hanno iniziato a provarci. Piattaforme come Mamacrowd, Kickstarting, Crowdfundme, Opstart, alcune delle quali sono partner di Peekaboo, sono nate, cresciute, e oggi sono protagoniste di una scena in continua espansione. Solo nel 2023, le campagne di equity crowdfunding hanno raccolto in Italia oltre 120 milioni di euro. Numeri impensabili fino a pochi anni fa.
E, con l’ingresso in vigore del Regolamento Europeo (ECSP), che uniforma le regole in tutti i Paesi membri, le startup possono finalmente pensare in grande e raccogliere capitali anche da investitori europei.
Ma perché il crowdfunding è così importante per le startup?
Perché democratizza l’accesso al capitale. Perché non chiede garanzie né curriculum… da unicorno! Perché, se hai un’idea forte e sai comunicare, puoi trovare decine, centinaia, a volte migliaia di persone disposte a crederci.
E credimi: quando uno sconosciuto tira fuori 500 o 1.000 euro per sostenerti, non lo fa solo per guadagnare. Lo fa perché ha sentito qualcosa. Ha visto una visione. E vuole farne parte.
Il crowdfunding, però, non è solo denaro. È anche validazione. Quando una campagna va sold out in pochi giorni, quando centinaia di utenti ti scelgono tra mille progetti, allora probabilmente sì: quella è la prima prova che la tua idea non è solo tua, ma risponde a un bisogno reale.
E poi c’è la comunità. Gli investitori diventano fan, clienti, promotori. E tra loro ci saranno i tuoi primi early adopters, i primi che vogliono testare il tuo prodotto/servizio, quelli che ti aiutano a diffondere il brand, che parlano bene di te a una cena o condividono il tuo post senza nemmeno che tu lo chieda.
Infine, c’è un tema che pochi dicono ad alta voce: con il crowdfunding puoi decidere tu quanto cedere della tua startup. Non devi sottostare a clausole particolari né districarti nei meandri di eventuali diluizioni sproporzionate. Puoi strutturare la campagna secondo i tuoi tempi, con una narrativa che emoziona e un coinvolgimento di massa.
Un’occasione da cogliere (se sai cosa stai facendo)
Non è una passeggiata. Serve strategia, storytelling, numeri solidi, stime realistiche, un team preparato. Ma il crowdfunding è una delle poche leve accessibili a tutti per chi sta lanciando una startup in Italia. E può contribuire alla differenza tra: restare un’idea nel cassetto o diventare la prossima storia da raccontare.
Quali sono ad oggi le startup italiane divenute Unicorni?
Per arrivare alla risposta chiediamoci prima quando una startup diventa unicorno: Una startup diventa “unicorno” quando raggiunge una valutazione di mercato pari o superiore a 1 miliardo, prima di essere quotata in borsa (IPO) o venduta (exit). Il termine è stato coniato nel 2013 da Aileen Lee, fondatrice di Cowboy Ventures, per indicare quanto fosse raro (come un unicorno appunto) raggiungere una tale valutazione nel mondo delle startup.
Ecco quindi l’elenco delle startup italiane che, ad oggi, hanno raggiunto lo status di “unicorno” (valutazione superiore a 1 miliardo di dollari), ordinate cronologicamente in base alla data del round di finanziamento o dell’evento che ha permesso loro di ottenere tale status:
- Yoox: Fondata nel 2000 da Federico Marchetti, Yoox è stata una delle prime aziende italiane a raggiungere una valutazione superiore al miliardo di dollari, diventando il primo unicorno italiano.
Cosa fa: Piattaforma leader nella vendita online di moda e design di lusso. Prima vera exit tech italiana, ha rivoluzionato l’e-commerce fashion a livello globale.
- Depop: Fondata nel 2011 da Simon Beckerman, Depop è stata acquisita nel giugno 2021 dal marketplace americano Etsy per 1,63 miliardi di dollari, conferendole lo status di unicorno.
Cosa fa: App di compravendita di abiti usati molto popolare tra la Gen Z, basata su una logica social e community-driven.
- Scalapay: Fondata nel 2019 da Simone Mancini e Johnny Mitrevski, Scalapay ha raggiunto lo status di unicorno nel febbraio 2022 grazie a un round di finanziamento di Serie B da 497 milioni di dollari, guidato da Tencent e Willoughby Capital.
Cosa fa: Permette ai consumatori di pagare in 3 rate senza interessi, offrendo ai merchant un metodo di pagamento innovativo per aumentare le vendite.
- Satispay: Fondata nel 2013 da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, Satispay ha ottenuto lo status di unicorno nel settembre 2022 dopo un round di Serie D da 320 milioni di euro, con una valutazione che ha superato il miliardo di euro.
Cosa fa: App italiana per pagamenti via smartphone, usata per acquisti nei negozi fisici, trasferimenti P2P e pagamento di bollette o tributi.
- iGenius: Fondata nel 2016 da Uljan Sharka, iGenius ha raggiunto lo status di unicorno nel giugno 2024, raccogliendo 650 milioni di euro in nuovi fondi, con una valutazione pre-money di 1,05 miliardi di euro.
Cosa fa: Crea soluzioni di Intelligenza Artificiale spiegabile per settori complessi come finanza e pubblica amministrazione. In partnership con NVIDIA per il supercomputer “Colosseum”.
- Newcleo: Fondata nel 2021 da Stefano Buono, Newcleo ha raggiunto lo status di unicorno nel settembre 2024, dopo aver raccolto oltre 535 milioni di euro in finanziamenti e aver trasferito la sua sede principale a Parigi.
Cosa fa: Sviluppa reattori nucleari innovativi, sicuri e sostenibili (lead-cooled), puntando all’energia pulita del futuro. È una delle cleantech più promettenti in Europa.
Se stai costruendo qualcosa che merita di essere ascoltato, scrivici e saremo lieti di aiutarti.