Un Business Model definisce il modo in cui un’azienda genera valore, lo distribuisce e ne trae profitto. Non si limita alle fonti di reddito: include tutta la filiera organizzativa e strategica necessaria per rendere sostenibile e competitivo il progetto imprenditoriale. In questo articolo esploreremo cosa è un business model esponendo anche le tipologie più diffuse.
Perché il modello di business è strategico
Costruire un modello di business solido significa definire con precisione il meccanismo attraverso cui l’azienda genera valore, identificando i fattori chiave che ne permettono la creazione e comprendendo chiaramente il proprio posizionamento competitivo all’interno del mercato. È una bussola che orienta le decisioni, migliora la coerenza interna e facilita l’innovazione. Inoltre, aiuta a misurare in maniera oggettiva i risultati e adeguare la strategia in base ai cambiamenti del contesto competitivo.
Le 12 tipologie di Business Model più diffuse
Esistono decine di varianti, ma oggi analizziamo le 12 più utilizzate, utili per comprendere scenari e applicazioni diverse.
Modello transazionale
Il classico schema “acquisto-vendita”: il cliente paga per un bene o servizio in un’unica soluzione. È il modello più immediato, tipico del commercio tradizionale e online.
Marketplace
Piattaforme che connettono domanda e offerta, guadagnando una commissione. Pensate a portali dove venditori e acquirenti si incontrano digitalmente.
Subscription (abbonamento)
Il cliente paga periodicamente per accedere a un prodotto o servizio: riviste, corsi, palestre, software. Questo modello genera ricavi ricorrenti e relazioni durature.
Software as a Service (SaaS)
Forma avanzata di subscription digitale. Il software non è venduto, ma offerto in accesso continuo via cloud dietro pagamento ricorrente.
Freemium
Un’offerta base gratuita, con funzionalità avanzate a pagamento. Ideale per attrarre utenti e convertire una parte di essi in clienti paganti.
Pay-as-you-go
L’utente paga in base al consumo effettivo (es. cloud computing, energia, telefonia). Maggiore è l’utilizzo, maggiore è il costo, offrendo flessibilità e trasparenza.
Razor & blades (esca e lama)
Si vende un prodotto iniziale a basso prezzo (esca), poi si guadagna sulle ricariche o accessori (lama). Storico e ancora efficace per stampanti, rasoi, caffè.
Add-on / Value‑added resale
Il prodotto di base viene modificato o impreziosito per i clienti finali attraverso servizi aggiuntivi, aumentando il valore percepito.
PWYW (Pay What You Want)
Il cliente decide liberamente quanto pagare. Un’esperienza che può generare grande coinvolgimento e sensibilità al valore percepito.
Leasing
L’utente noleggia un bene anziché acquistarlo. Soluzione diffusa per attrezzature industriali e veicoli: utente flessibile, azienda garantisce ricavi costanti.
Bricks & Clicks
Consente al cliente di pagare online e ritirare in negozio. Integra il commercio digitale e fisico, offrendo praticità e fiducia.
Network Orchestrator
L’azienda non produce direttamente ma orchestra una rete di attori, offrendo piattaforme, coordinamento e coordinazione (es. Uber, Airbnb).
Dal modello lineare a quello a piattaforma
Storicamente i modelli lineari (Pipe) erano dominanti: l’azienda produce, distribuisce e vende direttamente. Oggi, invece, molte attività digitali adottano un approccio a piattaforma, facilitando scambi tra più attori ed estraendo valore da network collaborativi.
Come strutturare un Business Model efficace
Per costruire un modello efficace, è fondamentale rispondere a domande precise:
- Chi sono i clienti e quali bisogni soddisfano?
- Quale offerta porta valore al cliente e in che modo?
- Come viene creato, distribuito e sostenuto tale valore?
- Come l’azienda monetizza l’offerta e copre i costi?
- Quali partner rendono possibile l’esecuzione?
Un approccio fluido e iterativo consente l’ottimizzazione continua, soprattutto per startup e progetti innovativi.
Conclusione
Un Business Model non è solo uno schema, ma una narrazione coerente che descrive come un progetto imprenditoriale genera, distribuisce e cattura valore. Dalle vendite tradizionali al modello a piattaforma, conoscerne le varianti – e saperle combinare con strategia – è la chiave per distinguersi sul mercato e scalare nel tempo.