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Le fasi essenziali per la creazione di un Business Model robusto e attendibile

Tempo di lettura: 3 min

Proviamo ad immaginare per un momento il Business Model come un progetto.

Per definizione ogni progetto è unico, quindi tutte le organizzazioni partono da situazioni e contesti differenti: alcune potrebbero voler cercare un nuovo potenziale di crescita, altre uscire da situazioni di crisi o altre ancora navigare mercati più prosperi e così via.

Esistono tuttavia alcune situazioni e variabili e, per questo, è importante identificare delle caratteristiche di base utili per analizzare il proprio environment.

Solitamente i principali motivi per i quali è necessario innovare il modello di business sono:

  • Far fronte a criticità del modello esistente;
  • Portare sul mercato nuovi prodotti, servizi o tecnologie;
  • Resistere ai cambiamenti ambientali;
  • Provare ad appagare esigenze di mercato esistenti, ma non ancora soddisfatte;
  • Impostare il futuro al fine di dominare l’ambiente anziché subirne le pressioni;

In tale contesto è fondamentale la cosiddetta “attitudine alla progettazione” secondo cui è necessario investire molto tempo nell’esplorazione di diverse possibilità, senza frenesia nella formulazione della decisione finale che, una volta presa, risulterà però definitiva ed immutabile.

Il processo di progettazione del modello di business è costituito da 5 fasi, il cui passaggio tra l’una e l’altra non è quasi mai lineare:

  1. Mobilitazione
  2. Comprensione
  3. Progettazione
  4. Implementazione
  5. Gestione

Mobilitazione

Senza dubbio il primo step su cui concentrarsi è costruire un team.

E’ un passaggio fondamentale e in questa fase è cruciale riuscire a reperire informazioni corrette e collaboratori competenti e motivati.

Sebbene non esistano regole scritte, spesso la formula vincente sta nel trovare persone con esperienza gestionale nel settore, che portino idee fresche ed il giusto network, nonché una grande propensione per il lavoro di gruppo ed il confronto costruttivo.

Gli obiettivi della fase di mobilitazione sono l’enunciazione delle finalità del progetto, l’illustrazione delle idee preliminari e la pianificazione delle attività.

Un evidente pericolo di questa fase è costituita dalla tendenza a sopravvalutare il potenziale delle idee relative al modello di business, le cosiddette “HP fiduciarie”.

Spesso, per far fronte a questo pericolo, vengono organizzate riunioni kill/thrill in cui, durante la fase di brainstorming, vengono concessi 20 minuti per spiegare tutti i motivi per cui l’idea in oggetto non funzionerà ed altri 20 per dimostrare che invece potrebbe funzionare.

Comprensione

Una volta strutturato il team ci si concentra sulla fase della comprensione del contesto in cui il business model andrà ad insistere ed evolversi.

  • Tra le principali attività troviamo:
  • Analisi dell’ambiente;
  • Customer discovery;
  • Interviste ad esperti del settore;
  • Raccolta di casi di successo e fallimento;
  • Interpretazione dati raccolti;

Questa fase può essere considerata come una sorta di “ispezione” che, se protratta nel tempo, rischia di portare ad una “paralisi dell’analisi”.

Per evitare che si verifichi questo stallo, dunque, in ottica lean, è bene cominciare a implementare prototipi da lanciare sul mercato per reperire feedback dalla clientela.

Il segreto sta nel mettere in discussione i presupposti del settore e i suoi modelli di business fino a quel momento consolidati.

Progettazione

Nella fase di progettazione generalmente si tende ad abbracciare il metodo di identificazione del famigerato “Status quo” per poi abbandonarlo.

Una volta fatto bisogna quindi passare a generare nuovi modelli che risultino coraggiosi, posizionando al centro del processo un repentino focus sull’indagine.

Il team deve avere il tempo di esplorare idee diverse, arrivando alla soluzione mediante percorsi differenti.

Tra le attività imprescindibili da portare a compimento troviamo:

  • Brainstorming
  • Prototipazione
  • Test
  • Selezione

Mai innamorarsi delle idee troppo in fretta ma monitorare dati e tempistiche comunicando continuamente con il target identificato come potenziale clientela.

Implementazione

Una volta identificato il modello di business vincente bisogna dare avvio alla fase di implementazione.

Tra le varie attività da portare a compimento troviamo la stesura delle milestones, la predisposizione di un budget, la progettazione della roadmap nonché l’organizzazione di tutte le strutture legali.

Il piano di implementazione spesso è delineato all’interno di un business plan e le maggiori criticità da superare riguardano le incertezze che prima o poi si paleseranno.

A tal proposito il team necessita di un project manager che sappia gestire costi, tempistiche ed output generati.

L’approccio consigliato è sempre quello riguardante la produzione leggera, in modo da evitare di sviluppare un prodotto per scoprire a posteriori che nessuno lo comprerà.

Gestione

Tutte le organizzazioni di successo fanno dell’innovazione del Business Model un’attività continua.

La gestione è la fase che include la valutazione del modello, mediante i dati raccolti, nonché l’esame dell’ambiente. C’è da sottolineare che i modi in cui esso viene identificato possono essere influenzati dalle incertezze e dai cambiamenti esterni sul lungo periodo.

A tale proposito, il Business Model Canvas costituisce un formidabile strumento per rendere i Business Model chiari a tutto il personale e non è sbagliato pensare di allocare una risorsa aziendale alla valutazione, al ripensamento e all’innovazione del modello di riferimento.

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