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Con Peekaboo aiutiamo le persone a trovare il proprio “lavoro del cuore” nel settore dell'innovazione.

Tempo di lettura: 4 min

Con Peekaboo aiutiamo le persone a trovare il proprio “lavoro del cuore” nel campo.

Ma cos’è un “lavoro del cuore”?

  • E’ un lavoro che nasce dal mix di talento e passione;
  • Un lavoro che non ti costa fatica, anche se lavori 12 ore al giorno;
  • Un lavoro che ti realizza, non solo professionalmente ma anche personalmente;
  • E’ un lavoro che quando viene domenica, non dici: “che palle domani è lunedì”.

Spendiamo una media di circa 61.600 ore durante la vita a lavorare. Il tempo passato al lavoro è circa un terzo della nostra vita, se escludiamo il tempo in cui dormiamo o andiamo a scuola/siamo in pensione.

Sprecare tempo, lavorando su qualcosa che non ci piace è il più grande rischio che possiamo correre nella ricerca di una vita serena e felice.

Tuttavia, non è possibile sempre trasformare le proprie passioni in un lavoro. Da piccolo, avrei tanto voluto fare il calciatore ed il calcio è attualmente una delle mie grandi passioni, ma non sarei probabilmente mai riuscito a “campare” di questo.

Oltre alla passione, c’è bisogno del talento.

Unendo talento e passione, possiamo creare il nostro “lavoro del cuore”: un lavoro, cioè, che possa farci emozionare, esaltarci e buttarci giù, proprio come uno sport, una canzone, un film. Un lavoro che possa dare un senso alla nostra vita e farci sentire vivi. Dobbiamo essere innamorati del nostro lavoro, come lo siamo della nostra fidanzata/o, moglie/marito o amante.

Ma talento e passione possono bastare per scegliere il nostro “lavoro del cuore”?

Purtroppo no, c’è bisogno ancora di un terzo ingrediente, ovvero del mercato. Il mercato inteso come domanda di un prodotto/servizio specifico, che è proprio l’oggetto del nostro lavoro. Senza mercato, impiegheremmo la nostra passione e talento “a vuoto”, perché non ci sarebbero soldi disponibili per vivere di quel lavoro.

Scegliere un lavoro che incontri il nostro talento e la nostra passione, ma che non abbia mercato, ci farebbe sentire frustrati quanto un lavoro che non ci piace, perché non riusciremmo a raggiungere gli obiettivi sperati e questo ci comporterebbe la stessa (se non peggiore) frustrazione di un lavoro che non ci piace.

Una metodologia per scegliere il lavoro della vita è il metodo PATRA, inventata da Ernesto Ciorra, grande innovatore e mentore italiano.

Facendo un elenco delle nostre passioni, dei nostri talenti e di trend di mercato in crescita nei prossimi anni, possiamo definire il nostro “lavoro del cuore”.

Da quando abbiamo lanciato Peekaboo, il nostro sogno è sempre stato quello di aiutare le persone (e di conseguenza le aziende) a migliorare la propria vita professionale attraverso metodologie e strumenti innovativi.

Volevamo realizzare una piattaforma che aiutasse le persone a trovare il proprio “lavoro del cuore” nell’ambito dell’innovazione: per questo abbiamo lanciato www.peekaboo.academy : la piattaforma dedicata a founders ed innovation managers.

Ti lascio con due citazioni, la prima tratta dal libro “Gli insegnamenti di Don Juan, di Carlos Castaneda”, la seconda del filosofo cinese Confucio.

DON JUAN:
«Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c’è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall’ambizione.»

«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l’ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è:

Questa strada ha un cuore? Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato.”

Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l’altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L’altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l’altra ti indebolisce.» (…)

CARLOS CASTANEDA:
«Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»

DON JUAN:
«Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: “Questa strada ha un cuore?” Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»

CARLOS CASTANEDA:
«Ma come faccio a capirlo?»

DON JUAN:
«E’ una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»

CARLOS CASTANEDA:
«Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»

DON JUAN:
«Fallo e basta.»

CARLOS CASTANEDA:
«Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»

DON JUAN:
«Perché dovresti mentire?»

CARLOS CASTANEDA:
«Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»

DON JUAN:
«Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D’altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»

“Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare nemmeno un giorno della tua vita”
[Confucio]

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