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Quali sono le regole per le crypto in Europa?

Tempo di lettura: 4 min

Il mercato che è stato per anni senza regole, ora inizia a diventare in diverse nazioni un mercato da regolamentare. Quali sono le nazioni che si stanno impegnando di più su questo fronte? Quali sono le regole per le crypto in Europa?

Per rispondere a queste domande, riprendiamo un interessante indagine riassunta in un articolo redatto da Sifted riguardo alle nuove regolamentazioni.

Piccola premessa: per anni, la crescita delle criptovalute in Europa ha avuto una grande libertà di azione, travolta spesso da casi di truffa, riciclaggio e movimenti speculativi non regolamentati.

E alla fine, dopo anni di scarsa attenzione da parte dei regolatori europei, in Europa stanno lentamente prendendo provvedimenti per gestire il settore.

Gli approcci nazionali sono stati i più disparati, e riflettono ampiamente la differente evoluzione nei rispettivi mercati.

Ci sono due linee di pensiero: la prima è quella di chi nelle criptovalute come bitcoin, ethereum e altre la ritengono una riserva di valore; la seconda, quella degli scettici, pensa che le criptovalute siano una bolla che un giorno potrebbe crollare e vedere gli investitori perdere tutti i loro soldi.

I regolatori temono che la seconda linea di pensiero possa vincere, e per questo vogliono reprimere le compagnie cripto più dubbie, che nel frattempo rilanciano investendo pesantemente in pubblicità e promozione online, acquistando stadi da calcio, accaparrandosi testimonials di spessore e investendo in promozioni sui trasporti pubblici.

Quindi quali sono le regole per le crypto in Europa?

Come si stanno comportando le nazioni Europee a riguardo?

 

ESTONIA

L’Estonia ha approfittato dell’esplosione della digitalizzazione nel nord Europa ponendosi come uno dei paesi più crypto friendly del continente. Questo ha fatto si di attirare numerose compagnie abilitate allo scambio di crypto, salvo poi, in seguito a numerosi scandali, aver revocato quasi 2.000 di queste licenze tenendo solo circa 400 aziende che attualmente rimangono.

La posizione dell’Estonia è cambiata dopo le accuse su miliardi di euro di denaro sporco passati attraverso la filiale estone della danese Danske Bank dal 2007 al 2015, in quello che allora era il più grande scandalo di denaro illecito scambiato con criptomonete in Europa.

Per correre ai ripari, si sta alzando il livello di controllo e della trasparenza con due diligence, audit e livelli più elevati di capitale richiesti per le società di criptovalute all’ordine del giorno. Ma comunque l’Estonia vuole continuare a puntare su questo settore e non vuole spaventare gli interessati al mondo crypto a tal punto da distruggere il mercato nazionale.

SPAGNA

Il governo spagnolo sta attuando numerosi controlli contro gli influencer che pubblicizzano le crypto, con multe fino a 300 mila euro. Un esempio? Il famoso calciatore Andres Iniesta, dopo aver promosso uno dei più famosi exchange, ovvero Binance, è stato al centro di un feroce controllo per la sua promozione a pagamento. La commissione ha detto al vincitore della Coppa del Mondo che era sua responsabilità informare i seguaci dei rischi delle criptovalute, cosa che non aveva fatto.

REGNO UNITO

Ugualmente alla Spagna, il Regno Unito sta iniziando ad esercitare cautela con nuove regole annunciate ad inizio 2022, che richiederanno alla maggior parte delle pubblicità di criptovalute di ricevere l’approvazione preventiva di una società autorizzata dalla Financial Conduct Authority. Comincerà quindi a far tenere alle criptovalute gli stessi standard delle promozioni finanziarie per azioni e prodotti assicurativi, e se ritenute non idonee, emettere multe per gravi violazioni.

SVEZIA

La Svezia è uno degli stati che più si sta adoperando per sviluppare la propria moneta di stato. Infatti la Riksbank, la più antica banca centrale del mondo, sta sondando le opzioni tra cui una valuta basata su un registro digitale. Oltre a spingere avanti su una moneta digitale, i funzionari del paese hanno anche chiesto un divieto europeo sull’estrazione di bitcoin ad alta intensità energetica, per i possibili problemi legati all’ambiente.

SVIZZERA

La nazione del boom delle criptovalute in Europa sta attirando moltissimi investitori ed esperti del settore, per diventare la nazione di riferimento in Europa per questo mercato. E’ ormai consolidata la cosiddetta crypto valley nel cantone di Zug con già oltre 1.000 aziende crypto.

I regolatori svizzeri hanno creato un regime legale per le cripto completamente nuovo nel 2021, che ha riconosciuto i “titoli tokenizzati” su una blockchain come aventi lo stesso valore legale dei beni tradizionali.

MALTA

Il governo è desideroso di spingere una visione di “Blockchain Island”, con una giurisdizione amichevole per il settore, e con una posizione normativa a braccia aperte sulle valute digitali e la tecnologia blockchain. I regolatori internazionali, per questo, sono molto preoccupati che il paese sia una destinazione per il riciclaggio di denaro criptato.

LITUANIA

Questo altro piccolo stato europeo si è reso un centro popolare per il trading di monete digitali e per gli appassionati di blockchain negli ultimi anni. Con un requisito di capitale iniziale notoriamente basso (1 milione di euro) e la rapida emissione di licenze per le fintech, hanno visto oltre 200 aziende affluire nel paese. Ma mentre il paese ha lavorato duramente per rendersi disponibile alla nuova finanza, si è anche attirato delle critiche, per esempio dalla Germania, dopo che il FT ha riportato che una fintech con sede a Vilnius è stata usata per rubare più di 100 milioni di euro dalla società di pagamenti Wirecard, ora insolvente!

Vedremo come il settore evolverà in Europa, tra legislatori a favore e chi è contro, in un terreno ancora da esplorare pienamente.

Consigliamo alle startup che vogliono far parte di questo settore, di selezionare attentamente il mercato in cui operare e speriamo di avervi dato una buona visione sullo stato dell’arte attuale per le regole crypto in Europa.

Ringraziamo Eanna Kelly di Sifted per l’articolo!

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